sabato 23 gennaio 2010

Patto di stabilità - La Loggia comune virtuoso

Il Comune di La Loggia è stato riconosciuto quale “Comune virtuoso”. Il 24 dicembre scorso è stato firmato, dai Ministri dell’Economia e dell’Interno, il decreto destinato ad applicare il meccanismo di premialità previsto per gli Enti locali che hanno rispettato il patto di stabilità. Al Comune di La Loggia viene quindi riconosciuta un’importo pari ad € 29.147 da escludere dal saldo conseguito nel corso dell'esercizio 2009.

Il decreto è uno degli effetti della legge 133/2008 che ha introdotto un meccanismo di premialità, correlato al conseguimento dell'obiettivo programmatico assegnato al comparto degli Enti locali. Si tratta di un provvedimento atteso: attraverso il decreto si completa, per la prima volta, l'iter legislativamente definito e si formalizza l'attribuzione delle quote di premialità che gli enti virtuosi possono scomputare dal saldo 2009.

Si tratta di un riconoscimento della correttezza della nostra gestione finanziaria.” Così l’Assessore alla Programmazione economica Domenico Romano commenta il decreto ministeriale. “Tuttavia occorre rilevare come ai Comuni venga richiesta una programmazione economica triennale mentre le regole del patto di stabilità interno variano di anno in anno: ciò comporta delle difficoltà in sede di ripartizione delle risorse. In ogni caso da diversi anni teniamo sotto controllo la spesa corrente e i nostri sforzi hanno prodotto ottimi risultati sotto il profilo gestionale e contabile. Oggi la nostra gestione ha portato La Loggia tra i Comuni d’Italia che sono stati in grado di rispettare il patto di stabilità e possiamo accogliere con soddisfazione il riconoscimento di “Comune virtuoso” da parte del Ministero.”

Il Vice Sindaco Giuliano Venturi aggiunge: “Da un punto di vista più generale si deve rilevare come, oltre a riconoscere una sorta di premialità per gli enti che rispettano il patto, sia ormai necessario che lo Stato ridefinisca i vincoli di bilancio imposti agli enti locali. E’ necessario andare più in là e permettere ad esempio ai Comuni di utilizzare il proprio avanzo di amministrazione, risorse immediatamente disponibili, per tornare ad investire in opere pubbliche.”

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